Produzioni teatrali - Beffe

IL DECAMERON di Giovanni Boccaccio può considerarsi una risposta alla "Divina Commedia" di Dante: una "umana commedia" della Firenze del quattordicesimo secolo. Nelle cento novelle è raffigurata una galleria immensa di personaggi, situazioni, storie, intrecci, raccontati nella loro realtà viva e concreta. La vita degli uomini e delle donne secondo un punto di vista laico, moderno e "terrestre". La società rappresentata è in pieno degrado, la corruzione ha travolto i valori di fondo, monaci e sacerdoti prendono il denaro e le donne altrui; il male si alterna e si mescola al bene, il sesso all'amore, la violenza alla dolcezza.

Il "Teatro Instabile" ha scelto di rappresentare tre storie particolarmente divertenti, imperniate tutte sul tema della beffa e della burla. Si tratta della Novella ottava della Terza Giornata o Novella di Ferondo, che tratta il tema della gelosia e del tradimento; la novella Decima della Terza Giornata o Novella di Alibech, nella quale si narra di una giovane illibata e di come ella impari a "rimetter il diavolo in inferno"; infine la Novella Terza della Ottava Giornata sull'esilarante personaggio di Calandrino che si ritrova alla ricerca della pietra dell'invisibilità con gli inseparabili compari Bruno e Buffalmacco.

Citiamo solo l'inizio:
"Umana cosa è l'aver compassione agli affetti..."
e la conclusione
"...confesso nondimeno le cose di questo mondo non avere stabilità alcuna..."
di un'opera che resta tuttora un capolavoro. 

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